mercoledì 9 aprile 2008

La piazza di Napoli esplode all'arrivo di Veltroni. Erano in 100.000; Si chiude dopo 110 piazze un tour elettorale iniziato 55 giorni fa

Ore 17 Napoli, piazza del Plebiscito, centomila in piazza e un cartello: "Napoli con il cuore per Walter". Un'ora e mezzo di parole e di carica, "siamo un paese nuovo e forte" , "siamo la parte civile della politica italiana". Poi Jovanotti, l'Inno di Mameli e via di corsa, aeroporto Capodichino, volo per Bologna. Ore 21, piazza Maggiore, si ricomincia, "Mi fido di te", "Fratelli d'Italia", un'altra ora e mezzo di parole e carica. Domani comincia presto: tribune stampa in tivù e radio, registrazione di Porta a Porta, poi in volo per Milano. Venerdì, infine, l'ultimo giorno, intervista a Repubblica tv, registrazione di Matrix, e nel pomeriggio piazza del Popolo, la casa dove la sinistra ha sempre chiuso le sue campagne elettorali.

Quattro grandi città in soli tre giorni, gli ultimi. Ma se il senso di vertigine non è venuto finora, dopo 55 giorni con questi ritmi, è escluso che possa insorgere adesso che il "Giro per l'Italia nuova" è finito. Veltroni stanco? Viso più sfilato, ma neanche tanto, voce piena, un buon colorito perché tanti comizi sono stati sotto un bel sole pieno, il candidato leader del Pd tranquillizza: "Una persona che mi vuole bene mi ha chiesto preoccupata come sto, ma io sto benissimo...". C'è una cosa che se dovesse diventare premier non farà mai: "Non aumenterò il numero delle provincie...". Centodieci sono sicuramente tante, le ha girate tutte, una per una, anche quattro tappe al giorno. Domenica 17 febbraio, Pescara, piazza Salotto piena, sole, quasi primavera, cartelli "Si può fare", Jovanotti e Mameli. Cominciò tutto qui... ora è quasi fatta







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