mercoledì 30 gennaio 2008

Si dice che gli occhi sono lo specchio dell'anima... Cosa vedono, sentono, vivono i miei occhi? Ho voluto riassumerlo scrivendo questa poesia...

domenica 27 gennaio 2008

27/01: Il giorno della memoria

giovedì 24 gennaio 2008

La fine del Prodismo



Dire il prodismo è scattare istantanee. Accendere flash sulla vita politica del paese di oltre un decennio. Uno stile di governo, ma anche di uno stile di vita. Professori di Nomisma e tortellini. Viaggi in treno e colpi di fiducia. Mortadelle e privatizzazioni. Corse in bicicletta e reti di potere. Maglioncini demodè e coalizioni rissose. Tute da sci e monete uniche. Portici e grand commis. Bologna e Bruxelles. Banche amiche, pullman e feste popolari.

La stagione del prodismo comincia tredici anni fa. Quando Massimo D'Alema gli dice "Romano, noi ti affidiamo la nostra forza". Fatti i conti significa vittorie e sconfitte. A Palazzo Chigi due volte nella polvere, due volte sull'altar. E cinque anni a capo della Commissione europea. In simbiosi opposta e parallela con l'avversario di sempre: Silvio Berlusconi.

Silvio e Romano. Il binomio attorno al quale l'Italia gira da una vita. Uno in elicottero, l'altro sulla station wagon. Uno alle Bermuda, l'altro in agriturismo. E da un decennio, mentre uno cazzeggia, l'altro sussurra. E non vuol dire che non morda.

Il Professore con l'aria da chierico nasce gran burocrate, con Andreotti si trasforma in ministro e alla fine diventa politico. Politico e inventore di politica, perché l'Ulivo è farina del suo sacco. Il sogno di fare oggi quello che ad Aldo Moro impedirono di fare gli anni di piombo. Cattolici ed comunisti, ormai ex, sotto lo stesso albero. Le due grandi chiese della vita pubblica italiana da portare al governo del paese.

Il Professore è cattolico, ma adulto, come disse ai tempi del referendum sulla legge 40. E la sua chiesa laica è Bologna. Bologna la grassa e la colta. La città del centro studi Nomisma e degli amici professori di sempre: Pecci, Onofri, Berselli. L'obiettivo lo coglie sotto i portici. La domenica, a braccetto con la moglie Flavia. Fisionomicamente, l'esatta altra metà di Veronica, la first lady di Macherio. Forse più simili di quanto si possa pensare.

Tutto il prodismo è un gioco di ossimori. Prodi il buono sorridente. Ma anche il sospettoso vendicativo. Prodi democristiano, eppure bipolarista convinto. Prodi di centro, Prodi di sinistra. E l'intera stagione di Romano è come la prima e la seconda Repubblica. Questa è cominciata da un pezzo, ma la prima non è mai morta.

Lo dice la storia delle sue sconfitte. Una volta abbattuto da Bertinotti. L'altra da Mastella. "Io sto fermo, non mi muovo...", lo canzonava Corrado Guzzanti in tv. Così gli altri gli girano intorno. Una volta alla destra, una volta alla sua sinistra. Bertinotti, e dieci anni dopo Mastella. Nemici che diventano amici. Amici che diventano nemici. D'Alema, e dieci anni dopo Veltroni.

In mezzo, c'è l'Italia nell'euro. L'abbraccio con Ciampi. E l'affetto del popolo della sinistra. Per metà amore disinteressato. Per l'altra paura del Cavaliere. Nelle istantanee del prodismo non entrano tutti e quattro i milioni delle primarie. La gente in fila per il partito democratico. Il suo sogno americano in salsa emiliana. Il sogno che mentre si realizza è in cima alla lista dei soliti sospetti. Un altro ossimoro. Forse l'ultimo.

Capita a chi vive la sua stagione in simbiosi opposta e avversaria.
Come in Highlander, alla fine ne resterà uno solo.
Tra i due, Silvio Berlusconi.

venerdì 18 gennaio 2008

Io da piccolo

domenica 6 gennaio 2008

Rispondo alle mail


(La befana tutte le feste porta via)

Un saluto a tutti. Dato che, aprendo la mia casella di posta, ho trovato ancora tante persone che mi hanno scritto e a cui ho piacere dare loro una risposta, ho pensato di rispondere ad alcune delle vostre domande e consigli tramite questo post visibile a tutti, così nel frattempo tengo anche aggiornato il blog, che altrimenti sembra che trascuro, e invece passo il tempo a rispondervi singolarmente! Per coloro che preferiscono mantenere privata la mia risposta, li invito da oggi a farmelo sapere sempre via mail. Rispetterò la privacy! Ricordo inoltre che quello che segue non è una notizia di cronaca, non sono dati di fatto ma sono le mie opinioni personali, richieste proprio da coloro che mi scrivono, condivisibili o meno. Accetto volentieri le critiche, perché no, potrebbe aprirsi un dibattito interessante. Se la sera dell’ultimo giorno del 2007 si chiude sotto il segno della trasgressione, del divertimento, del festeggiamento nascosti dalla maschera della felicità, il nuovo anno si apre riportandosi con sé i suoi dolori, le sue sofferenze e i suoi pensieri di sempre, e oggi più che mai mi ritrovo a convivere come voi con quel senso martellante di solitudine. Ornella, Ilaria, Giacomo e Leonardo quanto vi capisco in questo momento, quanto è scoraggiante vedere davanti a sé mesi di buio, di vuoto. Del resto però i sentimenti sono il motore della nostra vita, il filo conduttore del mondo e chi li sente davvero deve subirne le loro conseguenze. Per me nel mondo (passatemi il paragone) c’è più fame d’amore che di pane, vero o falso, comunque sia basta un niente per essere ridotti alla disperazione o toccare il cielo con un dito. Perché il vero amore è come un fantasma, tutti ne parlano ma quanti riescono a vederlo e viverlo veramente? Vedi Ilaria, l’incontro di due persone è come il contatto di due sostanze chimiche: si produce una reazione così che entrambe ne saranno trasformate… Queste sostanze però, devono mantenere le loro proprietà, le proprie caratteristiche. La tua storia non poteva durare, non potevi mantenere l’amore di qualcuno continuando a fingere, essere amata per ciò che sembri, che appari ma che in realtà non sei, dovevi essere semplicemente te stessa. Prova a riflettere, prova a metterti nei panni di lui, troverai comprensibile la sua reazione. Giacomo Giacomo, capisco perfettamente quello che provi ma sai, devi partire dal presupposto che la gente è cattiva, egocentrica, che spesso gode delle disgrazie altrui e spesso e volentieri ti consiglia come se fosse x il tuo bene sapendo però benissimo che sarà il male. Partendo da questo presupposto imparerai a fidarti poco delle persone che ti circondano. Sfogarsi con qualcuno fa bene, in certi momenti ne sentiamo tutti la necessità. Questo qualcuno però, secondo me, deve essere limitato e mirato. Solo così metti alla prova veramente la fiducia di una persona, se quella cosa poi la saprete solo tu quest’altra, proprio un po’ come quando il governo pone la questione di fiducia su una legge, su un decreto, e mette alla prova il Parlamento. La cosa che hai sbagliato è che hai agito secondo quanto gli altri vedevano, senza neppure darti il consiglio giusto, e ora come ti ritrovi? Le vere risposte non le trovi dagli altri Giacomo ma solo da te stesso. Questo lo dico a tutti, quando non sapete cosa fare, quando lo sconforto vi assale e pensate di provare un dolore che solo voi potete, fermatevi e ascoltate il vostro cuore, perchè solo dal cuore troverete la vostra vera soluzione, non dagli altri che vi condizionano. Il cuore non vi farà sbagliare.
Per oggi mi fermo qui.
Grazie a tutti.
A presto

martedì 1 gennaio 2008

Foto ricordo 5^D - Buon Anno compagni di scuola!


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