mercoledì 27 febbraio 2008

L'agonia di Ciccio e Tore - Il mio editoriale

martedì 26 febbraio 2008

Il pozzo dell'orrore: Ciccio e Tore gettati vivi, sono morti di stenti



No, non ci sono parole; Oggi non ci sono parole.

Forse li ricorderete in questa foto; qualcuno diceva che erano morti già quella notte. E che li avevano gettati là in fondo, in un anfratto fra le bellissime campagne della Murgia. Erano ancora verdi all'inizio di giugno di due anni fa, era piovuto tanto l'inverno prima. Qualcuno diceva anche che era stato proprio il padre ad ammazzarli. E poi a far scivolare nel pozzo i corpi dei suoi due bambini, i cadaveri di Francesco e Salvatore. Voci sfumate che erano finite nelle 275 pagine della prima "informativa" poliziesca, l'indagine sul giallo italiano dell'estate: "I fratellini scomparsi di Gravina".

Li avevano cercati dappertutto. Anche là vicino. Con i cani. Con i sommozzatori. Con gli speleologi. Con i medium. Con gli elicotteri. Con i volontari del soccorso alpino. Con i pregiudicati della zona. Torchiati notte dopo notte, quelli avevano fatto sapere: "Guardate meglio in quella famiglia".
Un mese di ricerche e di speranze, poi è calato un silenzio da paura.

Francesco e Salvatore Pappalardi, tredici anni il primo e undici il secondo, spariscono il 5 giugno del 2006. Spariscono alle 17,30 in una strada del loro paese, Gravina di Puglia. A fine estate dei piccoli ancora nessuna traccia. All'improvviso c'è una svolta nell'inchiesta: il 6 settembre Filippo Pappalardi, il padre, riceve un avviso di garanzia per sequestro di persona.

Tutti parlano dei due fratellini ma nessuno sa niente. Tutti parlano però Francesco e Salvatore sono due piccoli fantasmi. E' il momento delle sette sataniche, dei numeri del diavolo. Dei pedofili che infestano la Murgia. Dei nemici del padre o della madre. Le piste diventano tante. Troppe. L'inchiesta è ferma. I bambini non ci sono e i loro cadaveri nemmeno. E' passato quasi un anno dall'inizio di questo mistero, "il giallo di Gravina" sembra un caso da archivio. Il 22 maggio Filippo Pappalardi torna alla procura della repubblica di Bari. Lo interrogano un'altra volta. Entra testimone ed esce indagato. Ma non parla. La sua vita scorre normalmente. Continua a fare l'autista, passeggia per le strade di Gravina di Puglia, rilascia interviste alle tivù.

Un anno e mezzo dopo le speranze di ritrovarli vivi non ci sono più. Forse il procuratore sa già tutto, forse sa chi è l'assassino di Francesco e Salvatore. Il 27 novembre del 2007 i poliziotti arrestano Filippo Pappalardi.

Ieri sera il ritrovamento, dopo aver messo in salvo un ragazzo che, accidentalmente, era caduto proprio in quel pozzo. Orribile; quello che non avremmo mai voluto raccontare. Forse gettati vivi nel pozzo, e lasciati morire di stenti e di paura.

Orrore su orrore; Ciccio e Tore sono stati ritrovati in posizione fetale, Ciccio con il pollice in bocca, probabilmente gridava e cercava la sua mamma.

La gente ha salutato con un applauso le bare con le salme dei piccoli.

sabato 23 febbraio 2008

Vivere di maschere?



Come diceva Shakespeare - "La vita non è che un'ombra in cammino; un attore, che s'agita e che si pavoneggia per un'ora sul palcoscenico e del quale poi non si sa più nulla..."-, la vita è una grande commedia, in cui ognuno interpreta il suo ruolo, nel lavoro, nella società, nella famiglia.

Essere Uomo o Donna, dal medico al paziente, dal professore all'alunno, dal genitore al figlio... sono tante maschere che indossiamo ed in cui ci identifichiamo totalmente, perdendo la consapevolezza della nostra natura più profonda e vera: gioia, libertà e amore senza limiti.

Come diceva Platone - "Conosci te stesso" (come dicono i saggi dell'Oriente) "L'universo è come tu sei" -, soltanto quando ci liberiamo dalle maschere, quando smettiamo di identificarci in esse, potremo vivere la vita nella sua pienezza.

In questa commedia gli attori interpretano la propria vita e, insieme al regista,(Dio) preparano : "L'arte di vivere" che non riesce ad accettare l'età che avanza...il tempo... Ma pensateci sono proprio le maschere che creano i personaggi, non è vero? Senza di esse gli attori sarebbero dei poveri manichini, senza vita. È nel momento che calzano la maschera sul volto, è proprio allora che avviene la magia, la grande trasformazione alchemica! Perdono completamente la propria identità ed assumono un nuovo aspetto, nel corpo, nella mente e nello spirito.

Oggi le troppe maschere sono diventate il male della società, le stesse che portano poi all'ipocrisia, alla falsità. E' bene distinguere il mio significato diverso tra maschera e ruolo. Il ruolo che svolgiamo e diverso nel corso della giornata... Ma è la pura capacità di adattamento... Ora sono il fratello, il figlio, lo studente, l'amico ecc.. Sono contemporaneamente tutto ma il comportamento è diverso in base al "ruolo" che sono chiamato a svolgere, ma in tutti i ruoli sono me stesso, il mio essere interiore. La maschera invece ti porta a rappresentare, a svolgere quel ruolo fingendo, comportandoti in modo diverso al tuo essere, spesso per convenienza, utilizzando i modi imposti dalla società, forse più gratificanti a livello di immagine a costo di mettere in secondo piano la propria identità. E' davvero sottile la differenza che voglio dare ai due concetti, difficile da spiegare con le parole, ma spero che abbiate colto questa smagliatura.

E solo il tempo spingerà ognuno di noi a gettare la maschera, chi prima chi dopo, a strapparsela dal viso perché ormai insopportabile il suo peso da portare, il tempo si dice é galantuomo... il saggio, colui che già si è tolto la maschera e ci guida a venir fuori da questa grande illusione, dalla commedia della vita. Pensi che una volta compreso il gioco delle maschere, la vita sarà soltanto un grande divertimento! È proprio come quando si va al cinema. Se ci si immedesima nella storia che si vede e nei suoi personaggi, si soffre insieme a loro. Ma se rimaniamo consapevoli del fatto che è soltanto una 'finzione', una proiezione sullo schermo, allora anche un film tragico lo vedremo per quello che è e ne apprezzeremo l'interpretazione. Vedrai che la vita diventerà un 'grande gioco'.

Godetevela come spettatori questa vita, nella quale siete dei momenti protagonisti... ,altri comparse... ,soltanto comprendendo che é un grande e realistico film del quale Dio é il regista che ci fà recitare a getto, improvvisare quando e come vogliamo, soltanto allora comprenderemo l'Amore che ci ha dato, la massima espressione di libertà di agire, di essere, di essere la vita stessa...un giorno negli occhi di tutti perché tutti siamo legati da un lungo e sottile filo trasparente, magico, indivisibile la Vita stessa...
Ecco un altra similitudine (sapete quanto mi piace fare similitudini) che mi viene in mente scrivendo questa nottee che aggiungerò nelle citazioni...
LA VITA E' COME UN'ONDA DEL MARE CHE RITORNA NEL MARE
GOCCIA D'ACQUA CHE TOCCA L'OCEANO E OCEANO DIVENTA


Mi fermo qui.
Grazie, un abbraccio
Manuel

mercoledì 20 febbraio 2008

VERSO IL VOTO - <1^puntata>

mercoledì 13 febbraio 2008

Speciale S. Valentino: Messaggio o Massaggio?!


Come sopravvivere all’ondata di cuori e orsetti di peluche che accompagnano il 14 febbraio? Il modo più facile è ricordare che è una giornata d’amore nel senso più profondo di questa parola, un’occasione preziosa di attenzione e di vero affetto.

Ma per dirsi “Ti amo” i linguaggi possibili sono molti e non è detto che quello verbale sia il migliore. Penso che il giorno di San Valentino di solito è un'occasione in cui si ascoltano di più i bisogni del partner. La cosa veramente bella secondo me è imparare ad ascoltare, coccolare il compagno e sorprendersi reciprocamente, cercando di comprendere l'altro e di farci comprendere.

Ma che fare quando le parole sembrano non bastare, o quando si sente la necessità di valorizzare la qualità del tempo da passare insieme e trasformarlo in una vera pausa di condivisione e intimità? In questi casi lo strumento privilegiato per esprimere amore, condivisione e vicinanza può essere la mediazione corporea e in particolare lo strumento del massaggio, attraverso il quale si possono ottenere risultati di comunicazione intima e sincera normalmente difficili da raggiungere per altra via!!

Anche per oggi è tutto.
Un saluto
Manuel

martedì 12 febbraio 2008

Speciale S. Valentino: qualche spunto


San Valentino: qualcuno lo ama e qualcun altro proprio non lo può soffrire, Chi si sente in sintonia con il santo dei fiori e dei cuoricini rossi non mancherà di inondare l’amato bene di bigliettini o di SMS amorosi, con il degno accompagnamento di un dono, piccolo o grande. Ecco allora qualche idea, dai gioielli griffati ai gadget ironici da regalare alla dolce metà. Chi invece proprio non può soffrire il 14 febbraio e il suo corollario di mieloso romanticismo può almeno rallegrarsi; è in buona compagnia, tanto che il “Times” ha addirittura compilato un elenco di buone ragioni per cui è lecito avercela a morte con questa sdolcinata ricorrenza.

Se ritenete che fiori e cioccolatini non siamo sufficienti per dire “ti amo”, ecco alcuni oggetti ideali per un dono d’amore. Uno dei regali più tradizionali per l’amato bene è un gioiello. E chi non ha problemi di budget può scegliere davvero di tutto, anche senza arrivare allo scenografico solitario rosa a forma di cuore firmato Dior, come quello che il presidente francese Sarkozy ha donato a Carla Bruni, senza pensare che ne aveva regalato uno simile anche alla ex moglie Cecilia. Le gioiellerie propongono fedine, ciondoli e anelli a tutti i prezzi.

Chi invece è convinto che l’amore sia una poesia di sguardi, può regalare alla sua innamorata un paio di occhiali da sole.

Per chi preferisce qualcosa di più malizioso, c’è invece il "fidanzato cuscino" per chi è in cerca di coccole ma, per forza di cose, è costretto a dormire da solo. In arrivo dalla Gran Bretagna e frutto della fantasia di una coppia britannica, il cuscino boy-friend si compra anche online ed imbottito con tanto di braccio e mano predisposti ad accogliere e confortare la proprietaria.

Per chi invece pensa che l’importante sia il pensiero, tutto può essere condensato nei 160 caratteri di un Sms d’amore, da comporre e inviare .

E chi invece San Valentino proprio non lo può sopportare, si rallegri: ha dalla sua un frizzante libro che spiega le ragioni per cui essere "mollati" è in realtà una grande fortuna: per chi volesse il libro si intitola "Ex and the City", è scritto da Alexandra Heminsley ed è edito da De Agostini. E per odiare San Valentino c'è una lunga serie di buone ragioni, ora accreditate anche dal “Times” e suddivise per “maschietti” e “femminucce”. Qualche esempio al femminile: per quanto una ragazza sia felicemente fidanzata, il 14 febbraio avrà sempre il sospetto, davanti al battage martellante di coppie felici e soddisfatte, che chiunque sia più felice e sessualmente più soddisfatto di lei.

Mi fermo qui con curiosità e consigli...
Buon S. Valentino a tutti

domenica 10 febbraio 2008

10/02 - Foibe, Io ricordo e tu?

giovedì 7 febbraio 2008

Una settimana di calvario

E' iniziato con il taglio di un dito il mio calvario, la mattina del 31 gennaio... La lama di un tagliotto da lavoro mi si infilza nel dito, la ferita è profonda, il sangue zampilla come l'acqua di una fontana... L'ufficio del lavoro sembrava quello della scena del crimine; perdo troppo sangue, inizio a vedere tutto nero e poi a sentire in lontananza con un fischio tremento all'orecchio. Svengo. Mi ritrovo all'ospedale dove una volta ripreso è stata la volta del dolore... del vero dolore. La ferita doveva essere completamente "squarciata" con tanto di bisturi per poter verificare la possibile lesione dei tendini... Ma fortunatamente no, solo una profonda ferita, me la cavo con i punti. Fin qui solo un po' di dolore, un po' di spavento ma nulla di chè, del resto si è trattato un taglio, ma come se non bastasse in agguato c'era qualcosa di più grave che di li a poco stava per colpirmi. Venerdì sera torno a casa, nemmeno troppo tardi, e di solito dato che mia sorella rientra all'alba mi abbandono al computuer, a scrivere, leggere con la notte mia grande ispiratrice... Quel venerdì però sentivo che qualcosa non andava... Un mal di collo che mi impediva di stare seduto, fui costretto ad andare a letto... Sabato mi alzo, stesso mal di collo e in più mal d'orecchio... Un male diverso, strano.. Non sapevo spiegarmelo. Avrò preso freddo ho pensato, e così tranquillamente non ci riflettevo più di tanto, nonostante il fastidio. La sera esco con gli amici, la situazione era sempre la stessa... Collo, orecchio, e in più il mal di testa.. Giuro he erano dolori talmente strani, cioè bastava toccare i capelli che sentivo un male alla cute, ma comunque decisamente sopportabili da non compromettere il sabato sera. Arriviamo così al primo dei giorni cruciali, domenica. Mi sveglio con i soliti dolori, questa volta però molto più forti... Prendo un antiinfiammatorio, ed ero contento che almeno il dito cominciava a non farmi più male. Dopo mangiato sono costretto a tornare a letto, il dolore all'orecchio al collo e alla testa è diventato insopportabile... Mi sveglio nel tardo pomeriggio, mi guardo allo specchio e mi vedo trasformato... La parte destra della mia faccia risulta paralizzata... L'occhio non si chiude più, brucia, lacrima in continuazione, la guancia non ha più tatto, la bocca non si apre più dal lato destro, la lingua è come se fosse sotto anestesia... Insomma, un dramma a cui non riuscivo a credere. Spaventati con mia mamma corro dalla guardia medica che mi manda d'urgenza a Zingonia dal neurologo. Immaginate il mio stato d'animo nel vedermi così, sballottato da un reparto all'altro del pronto soccorso. La diagnosi è chiara fin dall'inizio: paralisi di Bell, una paralisi cranica, ottica di tutto il nervo facciale. Subito vengo sottoposto a iniezioni a base di cortisone per cercare di bloccare la paralisi. Una malattia di cui, ancora oggi, i medici non sanno spiegarsi come curarla effettivamente... Mi dicono che non c'è nulla da fare, che devo seguire la terapia cortisonica e vitaminica assegnata e sperare che il nervo riprendesse le sue funzioni con il tempo. Mi dissero che nell'80% dei casi la paralisi sarebbe regredita spontaneamente con un tempo che varia da paziente a paziente, per il 20% invece sarebbe rimasta permenente. Inizia così la mia settimana d'inferno... Di vero inferno... Occhio tappato, bocca e lingua semiparalizzate, volto e testa coperte perchè devono stare al caldo (un po' come il velo islamico) passo il mio tempo a dormire e pensare... Nient'altro che questo...Paure, angoscie, pensieri: pensi al peggio e vedi i tuoi sogni sfumati, la tua vita cambiata; pensieri che si affollano e ancora una volta ti rendi conto di quanto in questi momenti cresci dentro, di quanto la vita è imprevedibile, il giorno prima a ridere e il giorno dopo ti ritrovi immobile nel letto con il viso paralizzato e con tutto il mondo che ti crolla addosso. Solo con la fede resti aggrappato alla speranza, la speranza seppur nel mio pessimismo che mi accompagnerà sempre, quella speranza che mi fa guardare alla vita con un sorriso. (Anche se di fatto sia psicologicamente che proprio materialmente questa malattia te lo toglie il sorriso). Oggi i primi sintomi di un lento miglioramento: l'occhio libero ancora non si chiude ma non lacrima più, la lingua leggermente riprende la sua energia, riesco a mangiare qualcosa, forse qualcosa si sblocca, forse i primi segnali di speranza di questa malattia che vorrei vedere archiviata per sempre. Non smetterò mai di ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicino in questi giorni terribili, lunghissimi, interminabili che mi hanno aiutato nella speranza, la speranza di quel miglioramento che oggi lievemente ho notato, dimostrandomi il loro affetto, ma soprattutto a capire che loro sono lì, che non sono solo, che insieme ce l'avremmo fatta. E ce la faremo, ve lo prometto... Questa volta sono io a ringraziarvi... Un grazie di cuore, con tutto il cuore, davvero. Oggi nonostante tutti gli "handicap" che devono ancora sistemarsi,(occhio e bocca in particolare) ho visto riconquistato il mio volto. Dai, alla fine 3 sono gli aspetti positivi nel dramma!
1) Settimana di puro relax; niente università, niente lavoro, niente impegnie 1000 problemi di cervello. Penso di aver recuperato le ore di sonno che mi mancavano... Ho pensato per una volta solo a me stesso (alla mia salute), mettendo da parte tutto
2) con l'appetito che non c'era e la difficoltà nel mangiare sono diminuito 6 Kg... Non ce l'avrei mai fatta... da 64 Kg giovedì scorso a 58 Kg oggi
3) Con tutto il cortisone e le vitamine che sto prendendo i miei muscoli si sono rivitalizzati.

Mi dedico, vi dedico questa canzone
Un abbraccione
Manuel


E così si torna al voto con il Porcello!

venerdì 1 febbraio 2008

Novità, le mie citazioni

Ciao Ragazzi,
eccomi di di nuovo qui. Per vostra grande richiesta ho deciso di aggiungere in fondo a questo blog una rubrica che conterrà tutte le mie citazioni che ho composto e che continerò a comporre con il tempo: potrete così utilizzarle liberamente, qualora le condividiate, su msn o sulle vostre pagine web. I miei visitatori lo sanno già, per chi è nuovo voglio ricordare, come ho sempre fatto, che queste citazioni, pensieri, messaggi, frasi sono frutto della mia vita personale, emozioni, senzazioni, valori e tutto ciò che vedo, che provo e che poi nei momenti dediati al pensiero, magari con la musica di sottofondo, si trasformano in parole...

Grazie ancora, anche per le visite costanti al blog, siete tantissimi!
A presto
Manu



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